La Rete Ecologica Locale fra le aree protette del Parco Regionale dell’Appia Antica e del Parco Naturale Regionale dei Castelli Romani
Abstract
Il Piano Territoriale Generale della Provincia di Roma (PTPG) del 2010 rappresentava un’importante innovazione nello scenario normativo essendo lo strumento di inquadramento dello sviluppo per individuare le priorità di pianificazione dei 121 comuni del contesto romano. La Provincia (oggi Area Metropolitana di Roma) assumeva infatti un ruolo strategico e di riferimento nella pianificazione del territorio.
Le trasformazioni territoriali e i processi di globalizzazione degli ultimi due o tre decenni hanno profondamente mutato i contesti fisici di cui parliamo, ridistribuendo la popolazione tra centri urbani e aree agricole o extraurbane e di conseguenza introducendo profondi cambiamenti sociali e morfologici.
Nell’area metropolitana questi luoghi sono importanti per il mercato del lavoro, gli spazi per la residenza, le aree per il tempo libero, le risorse ambientali e le aree agricole, dove la mobilità diverrà sempre più il tema cruciale per il governo e la qualità delle dinamiche sociali.
Una visione integrata e non settoriale dell’utilizzo delle risorse si rende, quindi, non solo auspicata ma necessaria, per sviluppare un’azione di raccordo tra le singole unità locali e il sistema regionale.
Un importante punto di forza del PTPG è stato quello di considerare natura e storia come parti di valore, caratterizzanti l’identità del territorio, indispensabili per perseguire condizioni di sostenibilità ambientale e di coerenza delle trasformazioni insediative. Ci pare questo una componente irrinunciabile che aiuta a rafforzare quel senso di appartenenza della società.
Nel perseguire questo obiettivo la Rete Ecologica Provinciale (REP), gioca un ruolo fondamentale.
ULTERIORE APPROFONDIMENTO (TESTO ESTESO)
Il concetto di rete ecologica, nato in Olanda agli inizi degli anni Novanta del Novecento, indica una strategia di tutela della diversità biologica e del paesaggio, basata sul collegamento di aree con rilevante interesse ambientale-paesistico in una rete continua e rappresenta un’integrazione al modello di tutela basato esclusivamente sulle aree protette, che ha portato a confinare la conservazione della natura “in isole” immerse in una matrice territoriale antropizzata. Questo principio si basa sulla necessità di conservare la biodiversità attraverso il mantenimento e il rafforzamento di processi naturali che garantiscano la sopravvivenza degli ecosistemi. Altri paesi come gli Stati Uniti hanno proposto negli stessi anni concetti simili, che sono stati poi ribaditi e diffusi nella Conferenza Mondiale sull’Ambiente e lo Sviluppo Sostenibile di Rio de Janeiro (1992) e nella redazione della Carta della Terra, un trattato dei popoli del mondo contenente i fondamenti dell’etica e del rispetto per tutta la comunità mondiale, attraverso l’individuazione di obiettivi comuni e valori condivisi che trascendano i confini culturali, religiosi e nazionali.
Obiettivo quindi della Rete Ecologica del PTPG per tutelare e valorizzare le risorse naturali è quello di definire la continuità e la connessione tra le aree verdi interne ai centri abitati con le zone naturali e/o agricole periurbane e le grandi aree protette.
Nel PTPG vengono anche inquadrati i Parchi di attività delle funzioni strategiche metropolitane (PSM) e i Parchi di attività produttive metropolitane (PPM). Quindi sviluppo economico, qualità ambientale ed equità sociale sono i tre ambiti principali per le azioni di governo del territorio.
La Rete ecologica della Provincia di Roma si articola in due componenti fondamentali, quella primaria e quella secondaria, definite in base alla ricchezza della biodiversità, alla conservazione e alla funzionalità ecologica. Per ciascuna componente della REP le Norme tecniche di attuazione del Piano definiscono le categorie di intervento ambientale e gli usi compatibili, che gli Enti locali dovranno recepire. I Comuni, nell’elaborare la Rete ecologica locale (REL), potranno proporre motivate precisazioni o adeguamenti locali, nel rispetto degli obiettivi e dei criteri generali della REP. Le reti ecologiche locali dovranno in ogni caso garantire il raggiungimento degli obiettivi di conservazione della biodiversità di paesaggio, con particolare attenzione alla conservazione di siti che appaiano insostituibili nelle loro funzioni ecologiche locali e nelle loro peculiarità biogeografiche.
La disciplina della REP, così come eventualmente modificata con la predisposizione di una Rete ecologica locale (REL), assume, quindi, carattere prescrittivo nell’ambito degli strumenti di pianificazione comunale e trova espressione nelle norme tecniche di attuazione e negli elaborati grafici prescrittivi, le tavole di zonizzazione, del piano.
Il nostro studio ha prefigurato un possibile modello da utilizzare nella definizione della REL e nel passaggio dalla grande scala delle tavole del PTPG alla scala di dettaglio locale.
In quest’ottica è stata scelta un’area estremamente significativa per la Provincia di Roma, ovvero il territorio di connessione tra due importanti parchi regionali: il parco dell’Appia Antica e il Parco dei Castelli Romani.
Risultati della ricerca:
Nello specifico il risultato della collaborazione è consistito nella elaborazione di un modello di rappresentazione del territorio e dell’utenza potenziale finalizzato a:
A - realizzazione di una rete ecologica locale che salvaguardi la connessione ecologica fra le aree protette;
B - raggiungimento di obiettivi di qualità nella gestione e fruizione dell’ambiente seminaturale con particolare riguardo all’accessibilità e alla mobilità sostenibile fra le due aree.