Emergenza casa a Roma: flussi migratori e nuove forme di povertà. Esempi, strategie, soluzioni abitative flessibili e sostenibili



Abstract
La recessione economica e all'aumento della disoccupazione da un lato, l'incremento dei flussi migratori dall'altro stanno rendendo sempre più grave il fenomeno dell'emergenza casa nelle grandi città.
Obiettivo della ricerca è individuare strategie a lungo termine e buone pratiche di intervento che a partire dal disagio abitativo degli immigrati ripensino le tipologie e l'articolazione dell'attuale offerta residenziale nel suo complesso, individuando soluzioni abitative sperimentali e sostenibili sul piano
economico. La finalità è organizzare la struttura dello spazio domestico sia in rapporto ai modi d'uso, nel rispetto delle differenze etniche e culturali, che all'organizzazione degli spazi collettivi, contribuendo a migliorare l'integrazione sociale. Soluzioni progettuali permanenti ma reversibili, adattabili ai cambiamenti della domanda nel tempo; flessibili per formare sistemi abitativi diversificati di tipo collettivo e non, dove il singolo, il gruppo o il nucleo familiare possano usufruire di spazi privati in quantità e qualità sufficienti a garantire dignità e privacy individuale, beneficiando dei vantaggi derivanti dalla condivisione di spazi e servizi comuni.
Tra i presupposti metodologici della ricerca:
- assumere come contesto di riferimento Roma, visto il suo caratterizzarsi come città italiana con le maggior i criticità sul piano dell'emergenza casa;
- sperimentare l'inserimento della nuova offerta abitativa nel tessuto urbano esistente, favorendo la riqualificazione del patrimonio immobiliare pubblico e privato in disuso e la riconversione di aree abbandonate.
L'ipotesi di trasformare l'emergenza casa legata all'accoglienza degli immigrati e delle fasce deboli della popolazione in un'opportunità per la riqualificazione del tessuto urbano, attraverso innesti diffusi nella città, capaci di riattivare edifici e luoghi abbandonati o sottoutilizzati, può rappresentare
una strategia operativa e una sfida di grande interesse per la città di Roma.

 ULTERIORE APPROFONDIMENTO (TESTO ESTESO)

Sulla base di esperienze virtuose a livello nazionale (cfr. programma  Housing First) e internazionale (cfr. cohousing per migranti e rifugiati nel quartiere centrale di Ixelles a Bruxelles) si ritiene possibile trasformare un'emergenza come quella dell'accoglienza immigrati in un'opportunità per le attuali società.
Obiettivo della ricerca è pertanto individuare strategie e buone pratiche di intervento che a partire dal disagio abitativo degli immigrati ripensino le tipologie e l'articolazione dell'attuale offerta residenziale nel suo complesso. La finalità è studiare soluzioni abitative sostenibili, dai costi accessibili  che, dando spazio alla sperimentazione architettonica come valore aggiunto, rivedano la struttura dello spazio domestico sia in rapporto ai modi d'uso, nel rispetto delle differenze etniche e culturali, che all'organizzazione degli spazi collettivi, favorendo l'integrazione sociale. Soluzioni permanenti ma reversibili, adattabili ai cambiamenti della domanda nel tempo; flessibili per  formare sistemi abitativi diversificati di tipo collettivo e non, dove il singolo, il gruppo o il nucleo familiare  possano usufruire di spazi privati in quantità e qualità sufficienti a garantire dignità e privacy individuale, beneficiando dei vantaggi derivanti dalla condivisione di spazi e servizi comuni. Questi modelli dovranno rispondere ai seguenti requisiti:
- diversificazione  delle soluzioni abitative (dalla stanza singola al mini appartamento, dalla piccola comunità all'alloggio tradizionale) per soddisfare un  abitare temporaneo e uno più a lungo termine senza necessariamente separarli;
- adattabilità degli spazi e delle funzioni  per venire incontro alla domanda reale;
- variazione a articolazione dei luoghi di mediazione dal pubblico al privato per stimolare il senso di appartenenza a una comunità.
Tra i presupposti metodologici della ricerca:
- assumere come contesto operativo di riferimento la città di Roma, visto il suo caratterizzarsi come città italiana con le maggior i criticità sul piano dell'emergenza casa;
- sperimentare l'inserimento della nuova offerta abitativa nel tessuto urbano esistente, favorendo così la riqualificazione del  patrimonio immobiliare pubblico (ex scuole, depositi, caserme, ecc.)  e privato (edifici confiscati alla mafia, immobili non fruttiferi) in disuso e la riconversione di aree vuote e abbandonate.
Tra i principali obiettivi:
- ridurre tempi e costi di realizzazione e quindi dei canoni di locazione;
- contenere il numero dei residenti tra un minimo e un massimo conveniente in relazione alla dislocazione dei servizi comuni, evitando concentrazioni in strutture troppo grandi e privilegiando modelli diffusi nel tessuto urbano;
- utilizzare tecnologie di prefabbricazione a secco modulari, particolarmente indicate per garantire flessibilità e reversibilità delle strutture residenziali nel rispetto dell'ambiente e del risparmio energetico;
- introdurre l'uso di sistemi di autocostruzione guidata per favorire il coinvolgimento e la partecipazione degli abitanti e creare opportunità di formazione ai fini occupazionali.

ESITI DELLA RICERCA

1. Raccolta e analisi di esempi di buone pratiche attuate con successo in altri contesti metropolitani e di interventi residenziali sperimentali per individuare linee guida e requisiti progettuali utili alla definizione delle soluzioni abitative. Saranno elaborate schede di lettura critica secondo criteri omogenei.
2. Progetto e dimensionamento di modelli, aggregazioni e configurazioni tipo di spazi abitativi volti a soddisfare la domanda di alloggi da parte della popolazione migrante di prima e seconda accoglienza.
3. Individuazione di immobili e aree abbandonate di proprietà pubblica o privata nella città di Roma e in alcuni contesti minori del sud Italia.
4. Sperimentazione progettuale di modelli e soluzioni residenziali attraverso il workshop internazionale "ARCHITECTURE & REFUGEES. DESIGN SOLUTIONS TO REDUCE SEGREGATION, IMPROVE WELCOME POLICIES, ACCOMODATE REFUGEES IN URBAN SPACE".

Questi primi esiti hanno costituito le basi per le tematiche di ricerca affrontate nella domanda di ricerca 2018 che ha voluto dedicarsi allo studio dei modelli residenziali basati sulla condivisione di spazi e servizi come proposta sostenibile sia sul piano sociale che economico per adeguare il patrimonio edilizio esistente alla domanda di abitazione da parte di alcune categorie specifiche, come giovani coppie, studenti, anziani, lavoratori nomadi.

 

 PUBBLICAZIONI

Carrano E. , “Architecture & Refugees”, cosa può fare l’architettura per l’emergenza profughi” in “l’industria delle costruzioni” n. 449/2016, p.102

 

 ALTRI ESITI

Workshop internazionale "Architecture and Refugees. Design solutions to reduce segregation, Improve welcome policies, Accommodate refugees in urban space."

 





Tipo di Ricerca
Ricerca Sapienza

Responsabile
Domizia Mandolesi

Anni
2016 - 2018

Struttura

Componenti del gruppo di Ricerca
STRUTTURATI:
Alessandra De Cesaris, Laura Valeria Ferretti, Francesca Gioffré, Antonino Saggio
DOTTORANDI DIAP:
Milocco Mickeal
ASSEGNISTI O BORSISTI:
Luigi Paglialunga, Erika Maresca, Chiara Roma, Sveva Brunetti, Matteo Baldissara, Livia Porro, Alessandro Di Egidio

Settore
Architettura

ERC
SH - SCIENZE SOCIALI E UMANISTICHE

Keywords
housing sociale, emergenza casa, cohousing, immigrati, studenti, anziani, residenze collettive, flussi migratori, richiedenti asilo, flessibilità, adattività, reversibilità


Allegati
articolo workshop rifugiati I.C. 449
pubblicazione CIVICO_ZERO HR
estratto articolo civicozero_ofARCH 158
articolo workshop rifugiati I.C. 449
Temi e forme dell’abitare contemporaneo I.C. n.456