Allestimento archeologico della stazione metro C di Roma
L’allestimento della stazione S. Giovanni. Un esempio di integrazione tra infrastruttura e storia dei luoghi.
Abstract
ULTERIORE APPROFONDIMENTO (TESTO ESTESO)
Scopo del progetto è quello di raccontare la ricchezza stratigrafica della città di Roma attraverso uno spazio atmosferico e polifonico.
Strumenti operativi per la costruzione fisica di questo racconto sono state tutte le superfici liminari: pareti, pavimenti e soffitti con le prime due che hanno assunto il ruolo di dispositivi comunicativi principali. Quattro voci ne hanno utilizzato le strumentazioni andando a costruire la polifonia del racconto fenomenico percettivo finale.
La prima voce narrante, utilizzata per misurare lo spazio, ha assunto le forme dello Stratigrafo, figura più volte ripetuta all’interno degli ambienti di stazione, che accompagna gli utenti nel percorso da o verso le banchine dei treni. Esso colloca l’utente nel tempo e nello spazio assumendo il ruolo fondamentale di guida per orientarsi negli spazi circoscritti della stazione grazie alla sua funzione di indicatore grafico della profondità dei contesti storici rispetto alla quota della città contemporanea. Funge inoltre da barra di misurazione temporale delle stesse fasi storiche, segnalate anche grazie all’ausilio del colore che ne evidenzia consistenza e successione.
La seconda voce narrante è quella delle immagini. Alcune delle tracce materiali frutto della vita che per millenni è fluita in questi luoghi, recuperate durante la costruzione della stazione, sono diventate figure iconiche rappresentative del loro tempo e compaiono, restituite attraverso un processo di graficizzazione fuori scala, come segni identificativi delle diverse fasi. Anche qui le variazioni delle tonalità cromatiche con le quali sono raffigurate ne attestano l’appartenenza a una determinata epoca.
Una terza voce nel racconto che gli spazi di stazione sviluppano è quella delle parole scritte. Una serie di testi commentano e accompagnano lo sviluppo cronologico dello stratigrafo, disegnando le superfici verticali secondo due differenti registri narrativi:
- un primo, segnala alcuni degli eventi che nel corso della storia hanno inciso sui cambiamenti infrastrutturali della città di Roma o ne hanno caratterizzato alcuni passaggi significativi dal punto di vista storico-sociale;
- un secondo, più topico, è incentrato sulle trasformazioni dell’area ed in particolare sui cambiamenti prodotti dal modo di gestire la grande quantità di acqua che ha da sempre caratterizzato la zona, tema che attraverso i secoli ha inciso in maniera significativa sul disegno del paesaggio.
Infine la quarta voce del coro polifonico che l’allestimento mette in scena è espressa dai reperti archeologici esposti lungo i piani di collegamento orizzontali dell’atrio e del piano corrispondenze, con la creazione di ambiti espositivi studiati appositamente per ciascun gruppo di reperti. La lamiera di ferro crudo è sembrato il materiale più idoneo a svolgere il ruolo di sfondo per la messa in valore dei reperti. Con essa si sono realizzati i diversi dispositivi ostensivi che supportano e rafforzano la capacità comunicativa di ciascun reperto.
L’eterogeneità dei materiali ci ha indotto ad individuare una serie di grandi temi attraverso i quali aggregare i reperti per poi proporli agli utenti distratti della metropolitana come chiavi per comprenderne il senso e riconoscerne il valore. È così che ogni ambito di allestimento speciale è stato introdotto da uno slogan che ne suggerisce una possibile lettura: Il reperto riciclato; i frammenti raccontano; l’enigma del bollo; vivere con l’acqua; arrivano le pesche.
PUBBLICAZIONI
2015, P.V. Dell'Aira, P. Guarini, A. Grimaldi, F. Lambertucci., (a cura di) Sottosuoli Urbani. La progettazione della città "che scende”. MACERATA Quodlibet, ISBN: 978-88-7462-714-1
2017, C. Andriani, Stazione S. Giovanni della Metro C a Roma. Archeologia del quotidiano, in l’Industria delle costruzioni n.455/2017, pp. 62-67
2017, A. Grimaldi, Una occasione per virtuose sinergie, in l’Industria delle costruzioni n.455/2017, pp. 68-71.
2018, F. Lambertucci., Archaeology for commuters. The San Giovanni archaeo-station on the new metro Line C in Rome. In: TUNNELLING AND UNDERGROUND SPACE TECHNOLOGY, vol. 78, p. 95-105, ISSN: 0886- 7798, doi: 10.1016/j.tust.2018.04.020
2018, A. Grimaldi, La stazione della storia: S. Giovanni linea C, in G. Bianchi e A. Criconia (a cura di) La stazione della metropolitana propulsore di urbanità diffusa, Architetti Roma edizioni, pp. 138-149
2018, P. Campetella, Viaggiatori e visitatori. Studio preliminare sulla fruizione della stazione San Giovanni della metropolitana di Roma, in: CADMO, n.2/2018, Franco Angeli, pp.47-64. DOI:10.3280/CAD2018-002004
2019, A. Farris, A. Grimaldi, F. Lambertucci, (a cura di) Archeologia per chi va in metro. La nuova stazione di San Giovanni a Roma. MACERATA, Quodlibet, ISBN: 9788822903501
2020. A. Grimaldi, Archeo-stazione di San Giovanni, linea C di Roma, o dell'archeologia pubblica. pp.92-99. In TRASPORTI & CULTURA - ISSN:2280-3998 vol. anno XX (57)