Archeologie invisibili
Il caso del distretto Portuense
Abstract
Questa ricerca ha rappresentato una formidabile occasione per riflettere sul possibile ruolo dell’archeologia nei territori dell’urbanizzazione diffusa, rispetto alla riorganizzazione del loro funzionamento, rinnovando il rapporto tra ricerca, tutela e valorizzazione. La paziente ricerca di forme di dialogo condivise tra archeologia, architettura e paesaggio, approda ad una proposta di possibile integrazione tra uso contemporaneo dello spazio aperto “archeologico”, volontà di tutela e valorizzazione dei ritrovamenti.
Invisible archaeology is made up of investigated and completely re-interred sites, often in the midst of the large containers or infrastructure of vast contemporary metropolitan territories. The landscapes of invisible archaeology arise from extensive excavation campaigns and the lack of protection models appropriate to the nature of the finds.
This research provided a formidable opportunity to reflect on the possible role of archaeology in the territories of widespread urbanization, with respect to the reorganization of their functioning, renewing the relationship between research, protection and enhancement. The patient search for forms of shared dialogue between archaeology, architecture and landscape, arrives at a proposal of possible integration between contemporary use of "archaeological" open space, desire for protection and valorization of the findings.
ULTERIORE APPROFONDIMENTO (TESTO ESTESO)
L’archeologia invisibile è fatta di siti indagati e completamente re-interrati, spesso in mezzo ai grandi contenitori o alle infrastrutture dei vasti territori metropolitani contemporanei. I paesaggi dell’archeologia invisibile nascono da campagne di scavo a carattere estensivo – soprattutto a seguito di grandi trasformazioni territoriali – e dalla mancanza di modelli di tutela adeguati alla natura dei ritrovamenti. Non è facile comunicare il possibile senso culturale di ritrovamenti che non sempre hanno un carattere monumentale e che sono spesso difficili da comprendere rispetto al loro funzionamento antico.
Questa ricerca ha rappresentato una formidabile occasione per riflettere sul possibile ruolo dell’archeologia nei territori dell’urbanizzazione diffusa, rispetto alla riorganizzazione del loro funzionamento, rinnovando il rapporto tra ricerca, tutela e valorizzazione. La paziente ricerca di forme di dialogo condivise tra archeologia, architettura e paesaggio, approda ad una proposta di possibile integrazione tra uso contemporaneo dello spazio aperto “archeologico”, volontà di tutela e valorizzazione dei ritrovamenti. Con il risultato di stabilire nuovi significati collettivi e nuovi paesaggi, a partire dalla messa in circolazione delle conoscenze storico-archeologiche (narrazioni), senza che questo significhi cedere alla commercializzazione a buon mercato dell’archeologia.
Invisible archaeology is made up of investigated and completely re-interred sites, often in the midst of the large containers or infrastructure of vast contemporary metropolitan territories. The landscapes of invisible archaeology arise from extensive excavation campaigns-especially as a result of large-scale land transformations-and the lack of protection models appropriate to the nature of the finds. It is not easy to communicate the possible cultural meaning of finds that are not always monumental in character and are often difficult to understand with respect to their ancient functioning.
This research provided a formidable opportunity to reflect on the possible role of archaeology in the territories of widespread urbanization, with respect to the reorganization of their functioning, renewing the relationship between research, protection and enhancement. The patient search for forms of shared dialogue between archaeology, architecture and landscape, arrives at a proposal of possible integration between contemporary use of "archaeological" open space, desire for protection and valorization of the findings. With the result of establishing new collective meanings and new landscapes, starting with the circulation of historical-archaeological knowledge (narratives), without this meaning giving in to the cheap commercialization of archaeology.
PUBBLICAZIONI
L. Caravaggi, C. Morelli, Paesaggi dell’archeologia invisibile. Il caso del distretto portuense, Quodlibet, Macerata 2014.
L. Caravaggi, O. Carpenzano, a cura di, Interporto Roma Fiumicino. Prove di dialogo tra archeologia, architettura e paesaggio, Alinea, Firenze 2008.
L. Caravaggi, Territori dell’archeologia contemporanea in Roma, M. Righetti, A. Cosma, R. Cerone (a cura di), Roma Paesaggi contemporanei, Atti del convegno di studi, Sapienza Università di Roma, 28 - 30 maggio 2008. Campisano Editore, Roma 2009, pp. 95-100.
L. Caravaggi, C. Imbroglini, A. Lei, Il (progetto di) paesaggio salverà le città, in G. R. Cellini, a cura di, La domanda di architettura. Le risposte del progetto, Atti del VI Forum della Società scientifica nazionale del progetto. Docenti ICAR 14 15 16, Roma, facoltà di Architettura Valle Giulia, 29-30 settembre 2017, pp. 284-287.
ALTRI ESITI
PRESENTAZIONE DELLA RICERCA:
Paesaggi dell’archeologia invisibile. Conferenza-dibattito di presentazione del volume. Roma, Museo Nazionale Romano alle Terme di Diocleziano, 30 Gennaio 2015.
Roma Paesaggi contemporanei, Convegno di studi della “Sapienza” Università di Roma, 28 - 30 maggio 2008.