Guido Canali e l’intervento sull’esistente

La poetica dell'alterità concorde nelle opere di riuso di un maestro contemporaneo



Abstract
Combinare le esigenze dell'edificio antico con quelle dettate da un nuovo uso è una condizione progettuale che è un ossimoro in sé stessa, e l'analisi delle operazioni di tale genere procede spesso per categorie di esiti, piuttosto che per strategie a monte di tali esiti o linee di ricerca progettuale. Il contrasto programmatico di Guido Canali che viene qui definito "alterità concorde" è la posizione metodologica di cui tratta la ricerca.
Il termine alterità esplicita l'accezione di coraggio progettuale con cui Canali coniuga il nuovo e l'antico, mentre in quel 'concorde' risiede l'autonomia che il progetto assume: l'inserimento di un organismo spazialmente e percettivamente autosufficiente stabilisce con l'esistente un rapporto che potremmo definire alla pari.
Dell'antico si tutela il valore della memoria nonchè il valore spaziale: il "salvataggio dello spazio" per usare le parole, inedite, di Canali stesso. Il nuovo inventa, infatti, in esso nuovi spazi ma definendo chiaramente i propri limiti di senso.
Un gioco di ossimori, dunque, ci racconta la sfida che il binomio antico-nuovo impone al progetto di riuso, alla luce di una posizione progettuale che intende mettere in valore l'esistente attraverso nuove gerarchie spaziali evidenti e dichiarate, imparando dall'esistente stesso alcune possibilità per il progetto, secondo quella che si può definire una variazione per reciprocità, sul tema del riuso adattivo.





Tipo di Ricerca
Altro

Responsabile
Valeria Sansoni

Anno
2021

Struttura
Dipartimento di Architettura e Progetto

Componenti del gruppo di Ricerca

Settore
Interni

Keywords
Architettura degli Interni, Museografia, Restauro, Riuso, Guido Canali