Infrastrutture per la storia – Archeologia e mobilità ipogea come risorse per la città storica
Nuove opportunità per la costruzione di una diversa idea di mobilità e spazio pubblico nel centro monumentale di Roma
Abstract
Il tema dell'interazione delle infrastrutture con la struttura complessa della stratigrafia urbana dei centri storici si è infatti perfettamente inserito nel pieno di un dibattito che interessa anche la più vasta opinione pubblica, come nel caso della realizzazione di nuove linee metropolitane nella città di Roma.
Il terreno di investigazione individuato interessa un campo per sua natura squisitamente
multidisciplinare, in quanto si colloca a cavallo di discipline dalla forte connotazione tecnologica, come l'ingegneria strutturale e dei trasporti, ed altre dalla collocazione più umanistica come l'archeologia.
L'architettura e l'urbanistica sono state la chiave di lettura attraverso cui impiegare le predette competenze in un quadro sintetico che ha trovato il concreto interesse degli operatori economici e degli interlocutori istituzionali che si sono avuti come riferimento.
ULTERIORE APPROFONDIMENTO (TESTO ESTESO)
Ambito della ricerca
La realizzazione della nuova linea C della metropolitana di Roma sta affrontando oggi la notevole mole di complessità che attende la tratta di attraversamento del centro storico.
La ricerca ha puntato ad ampliare l'orizzonte di riferimento delle implicazioni progettuali insistendo sul tema del raccordo tra spazi ipogei e struttura urbana operando un ribaltamento di valore a favore degli spazi infrastrutturali, fino ad oggi considerati di servizio.
Allo stesso tempo ha investigato le modalità di attivazione dell'enorme patrimonio archeologico e storico, sia di quello esistente e lambito dalla nuova infrastruttura, sia di quello venuto alla luce grazie agli scavi stessi della metropolitana.
Lo stato dell'arte nazionale e internazionale mette in evidenza l'insufficienza delle esperienze fin qui condotte e soprattutto la necessità di colmare una lacuna culturale di approccio al tema infrastrutture/patrimonio grazie alla quale cominciare ad attivare buone pratiche - tecniche e procedurali - in grado di trasformare in risorsa irripetibile ciò che oggi, come "sorpresa archeologica" costituisce un ostacolo e un aggravio di costi.
Interlocutori
La ricerca si è collocata non solo nel vivo di un dibattito culturale, ma anche nella più urgente attualità di lavori attualmente in corso di realizzazione nel pieno centro archeologico di Roma.
Per questa ragione ha avuto come interlocutori interessati e partecipi: il Comune di Roma attraverso la società Romametropolitane, il concessionario delle opere Consorzio Metro C, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo MIBACT sia in forma diretta che attraverso le Soprintendenze e infine la Soprintendenza Capitolina ai beni culturali.
Obbiettivi
Scopo principale della ricerca è stato quello di mettere a punto una modalità di approccio multidisciplinare alla progettazione di opere complesse in contesti di valore storico, individuando e fornendo risposte relativamente alle questioni legate ai parametri tecnici coinvolti nella loro progettazione, lavorando al contempo sulla peculiare ricchezza dei palinsesti fisico-storici dei tessuti urbani e sul tema della stratificazione come strumento di caratterizzazione dei nuovi ambienti ipogei. L'obiettivo finale è quello di giungere a definire protocolli aggiornati per affrontare la progettazione dei nodi della mobilità ipogea in grado di fornire un supporto parametrico e adattivo al processo decisionale secondo chiare linee strategiche che coinvolgono tutti gli attori, tecnici, amministrativi e culturali con il
fine di ottimizzare tempi e costi dei processi realizzativi.
Campo di applicazione
Grazie al partenariato con gli interlocutori elencati in precedenza è in corso di completamento una sperimentazione progettuale aggiornata in termini di integrazione tra il sistema dei percorsi di superficie, i monumenti, il patrimonio edilizio più comune, la dimensione tecnica dell'infrastruttura e lo strato archeologico.
L'indagine sperimentale interessa in particolare le stazioni della Linea C Fori Imperiali e Venezia, incastonate nel pieno dell'Area Archeologica Centrale e si estende a ulteriori verifiche con altre stazioni, verificando modalità di attuazione sia su situazioni compromesse (San Giovanni) che di nuova attuazione (Chiesa Nuova).
Risultati
Si stanno raccogliendo risultati importanti a vari livelli operativi; il più significativo consiste senz'altro in un cambio di approccio progettuale e procedurale che l'Amministrazione Appaltante comincia a comprendere e condividere, mentre sul piano più strettamente operativo si ritengono di significativo interesse le interazioni attivate tra l'infrastruttura tecnica e importanti rinvenimenti archeologici anche estremamente recenti come quelli degli Auditoria di Adriano in corrispondenza della stazione Venezia.
In termini concreti tali risultati si apprezzano nell'interesse degli operatori, testimoniato da una crescente volontà di partenariato con il gruppo di ricerca; tra gli esiti inattesi infatti si annoverano la definizione in corso d'opera di diverse convenzioni/protocolli d'intesa tra il gruppo di ricerca, il Consorzio Metro C e l'ente appaltante Roma Metropolitane per: la ridefinizione dell'allestimento in chiave archeologico-divulgativa della stazione San Giovanni, la messa a punto di un criterio allestitivo per la stazione Fori Imperiali/Colosseo, lo studio di soluzioni per l'integrazione della stazione Venezia con gli Auditoria e il contesto urbano e archeologico circostante, l'attivazione di conferenze di aggiornamento per il personale tecnico di Romametropolitane in tema di qualità architettonica e rapporto con l'esistente delle infrastrutture di mobilità.
L'interesse, l'attesa e la volontà di cooperazione testimoniate da interlocutori molto diversi e su un tema particolarmente delicato incoraggia a ritenere estremamente centrato ed attuale il tema e lascia soprattutto immaginare una proficua prosecuzione dell'indagine in successive fasi.
Prodotti
In considerazione degli sviluppi in atto i prodotti originati dalla ricerca sembrano delinearsi come molteplici.
Il primo prodotto programmato e preventivato è in ogni caso la pubblicazione del volume "Infrastrutture per la storia" che raccoglierà i contributi del gruppo di ricerca e le sperimentazioni progettuali; la pubblicazione è già stata progettata e definita da preventivo economico da parte della casa editrice Quodlibet, come riportato nel dettaglio di spesa.