Lina Bo Bardi (1914-1992), una modernità ibrida tra Italia e Brasile
Architettura, Allestimenti, Arti decorative
Abstract
Cogliendo l'occasione del Centenario della nascita, la ricerca si è inserita nel quadro degli studi internazionali dedicati all'architetta italo-brasiliana e ha ripercorso la parabola della sua vicenda umana e artistica saldando gli anni italiani della formazione e delle prime esperienze lavorative con gli anni brasiliani della maturità e delle realizzazioni. Se, infatti, è in Brasile che Lina Bo Bardi progetta e costruisce edifici, è in Italia – dove si laurea alla Scuola di Architettura di Piacentini e Giovannoni nel 1939 e dove muove i primi passi professionali tra il 1940 e il 1945 nella Milano delle Triennali e dell'architettura razionalista –, che elabora i temi della sua architettura.
Nei capolavori come Casa de Vidro, MASP (Museo di Arte di San Paolo), SESC Pompeia, Lina Bo Bardi ha saputo tracciare un legame tra le radici italiane e l’energia creativa dell'architettura moderna brasiliana, rompendo le convenzioni e reinventando forme e spazi che hanno dato vita a edifici rigorosi e insieme fortemente espressivi.
ULTERIORE APPROFONDIMENTO (TESTO ESTESO)
Prendendo le mosse dagli aspetti pregnanti della figura di Lina Bo Bardi – una visione dell'architettura che in Brasile è approdata a una concezione del progetto come sapiente mescolanza di innovazione tecnica e cultura popolare (modernità ibrida); la generosità intellettuale di chi ha scritto tanto quanto ha costruito collaborando con importanti riviste di architettura e partecipando al dibattito dell'intellighenzia italo-brasiliana di cui hanno fatto parte Gio Ponti, Bruno Zevi, Pier Luigi Nervi, Oscar Niemeyer, il regista teatrale Martim Gonçalves, l'artista Mario Cravo, il regista Glauber Rocha, i musicisti Gilberto Gil, Caetano Veloso, Maria Bethânia; l'attenzione alle necessità primarie e ai bisogni essenziali dell'uomo nell'abitare la terra – la sua opera è stata esaminata seguendo 4 assi tematici:
1_ I nessi tra teoria e pratica dell'architettura poiché “L'architetto è un operaio qualificato che conosce il suo mestiere non solo in pratica ma anche come ofício teorico e storico” (LBB): l'importanza dell'insegnamento e dello scambio con gli studenti a partire dal “Contributo propedeutico all'insegnamento della teoria dell'architettura” (LBB 1957) e la pratica del cantiere.
2_ La sintesi delle arti e l’architettura "dal cucchiaio alla città": gli allestimenti in riferimento alla linea italiana da Ponti ad Albini, gli interni a partire dalle rubriche nelle riviste pontiane, le scenografie teatrali e cinematografiche (Opera da Tre soldi di Brecht, Caligola di Camus con Martim Gonçalves; Giungla della città di Brecht con José Celso Martinez Correa); il mondo degli oggetti: dalla sedie e mobili dello Studio Palma agli oggetti fantastici del surrealismo-realismo magico brasiliano.
3_ Le relazioni tra architettura e ingegneria: il cemento armato come materiale strutturale e poetico, l’alleanza tra architetti e ingegneri nel cantiere.
4_“Arquitetura Pobre, Arquitetura para todos”: l’architettura antropologica; le contaminazioni culturali con l'arte popolare, l'artigianato, l'etnografia. Architettura spontanea, sperimentazione e eclettismo multidisciplinare.
Filo rosso è la modernità ibrida dell'architettura di Lina Bo Bardi, razionale nelle forme ma mescolata con le culture e le espressioni popolari, in cui l'umanesimo del razionalismo vernacolare italiano si incontra con il surrealismo per un'architettura dell'uomo nella natura e la sua attualità che rivela forti attinenze con i temi della contemporaneità quali il riuso degli edifici e il riciclo delle materie in una prospettiva di valorizzazione attiva della memoria storica attraverso la lezione giovannoniana del recupero degli edifici e la lettura gramsciana della storia attiva nel presente e del ruolo dell’intellettuale organico.
Come ha scritto Barry Bergdoll “La sua carriera è stata una continua ricerca di un'etica dell'impegno che passando dalla creazione di edifici alla realizzazione di spazi teatrali, all'allestimento di mostre, ha avuto al centro della questione la ricerca della vera identità dell'architetto” (Introduzione a “Lina Bo Bardi” di Zeuler RM de A Lima, 2014, p. IX).
PUBBLICAZIONI
- CRICONIA A., (2014), LBB: architalianbrazialian, pp. 6-11. In: PICCARDO E., (a cura di), Lina Bo Bardi, BUSALLA (GE) Plug-in ed, collana Archphoto 2.0, volume 4.
- CRICONIA A., (a cura di), (2017), Lina Bo Bardi. Un'architettura tra Italia e Brasile, MILANO FrancoAngeli, collana Nuova serie di architettura.
- CRICONIA A., FREITAS F. A. (a cura di), (2015), Oficina Bo Bardi.Projeto de um Sesc de terceira geraçao em São Paulo e em Roma, SÃO PAULO Escola da Cidade ed.
- CRICONIA A., (2014), Una Citadela da Liberdade a São Paulo. Il SESC-Pompeia di Lina Bo Bardi, pp.129-139. In "Rassegna di Architettura e Urbanistica" 142/143.
- CRICONIA A., ESSAÏAN, (2018), Learning from Lina, an architecture of 20th Century for nowadays, pp. 269-279. In: GARDA E., FRANCHINI C., SERAZIN H (edited by), Women’s Creativity since the Modern Movement (1918-2018): Toward a New Perception and Reception", LJUBLJANA France Stele ed., Institute of Art History ZRC-SAZU.
- CRICONIA A., (2018), Il diritto al brutto di Lina Bo Bardi e la bellezza dell’architettura popolare, pp. 291-302. In: CARPENZANO O., NENCINI D., RAITANO M. (a cura di), Architettura in Italia. I Valori e la Bellezza, MACERATA Quodlibet, collana DiAP Print/Teorie.
- RICIPUTO A., (2020), Lina Bo Bardi e l’eterogenesi della forma, MELFI Libria, collana Mosaico.
ALTRI ESITI
WORKSHOP INTERNAZIONALE DI PROGETTAZIONE
- Oficina Bo Bardi. Un SESC di terza generazione sull’esempio del SESC Pompeia, responsabili scientifici A. Criconia, A. F. Freitas. San Paolo, Escola da Cidade 19 ottobre-2 novembre 2013, Roma, DiAP 15 marzo-1aprile 2014.
CICLO DI EVENTI per la celebrazione del Centenario della nascita di Lina Bo Bardi
- Lina Bo Bardi 1914-1992. Una architetta romana in Brasile. a cura di A. Criconia, F.R. Castelli
- CONVEGNO INTERNAZIONALE DI STUDI, 4 e 5 dicembre 2014, Facoltà di Architettura Valle Giulia, via A. Gramsci 53, Roma.
- CONVERSAZIONI 25.11.2014, Casa dell'Architettura, piazza Manfredo Fanti 47, Roma.
PREMIO FONDAZIONE SAPIENZA “LINA BO BARDI”
- Borsa di studio per ricerche all’estero, edizione 2014. Vincitrice A. Riciputo (dottoranda di Architettura. Teoria e Progetto)
MANIFESTI
- Una biografia per immagini, linea del tempo in sedici pannelli a cura di R. Battistacci, F. R. Castelli, A. Criconia, A. Lanzetta.
Tipo di Ricerca
Ricerca Sapienza
Responsabile
Alessandra Criconia
Anno
2014
Struttura
Sapienza Università di Roma - DIP Architettura e Progetto, Escola da Cidade, FAU São Paulo, Instituto Lina Bo e Pietro Maria Bardi, ILBPMB San Paolo (Brasile)
Componenti del gruppo di Ricerca
STRUTTURATI:
Rossana Battistacci (Prof. Associato), Francesca R. Castelli (Ricercatrice del laboratorio QART)
ASSEGNISTI O BORSISTI:
Alessandro Lanzetta (assegnista)
MEMBRI ESTERNI:
Anderson F. Freitas (Prof. Escola da Cidade, FAU São Paulo), Anna Carboncini (ILBPMB São Paulo), Zeuler RM de A Lima (Prof. Associato School of Design and Visual Art, Washington University St. Louis -USA)
ALTRI COMPONENTI:
Filippo Lambertucci (Prof. Associato, tutor in workshop Oficina Bo Bardi, San Paolo 2013-Roma 2014), Pisana Posocco (Prof. Associato, tutor in workshop Oficina Bo Bardi, San Paolo 2013-Roma 2014), Amanzio Farris (PhD, tutor in workshop Oficina Bo Bardi, San Paolo 2013-Roma 2014), Anna Riciputo (PhD, vincitrice Premio “Lina Bo Bardi”, Fondazione Sapienza)
Settore
Architettura
Keywords
Modernità ibrida, Italia, Brasile; Sintesi delle arti; Riuso, riciclo
Allegati
Lina Bo Bardi. Enseignements partagés/Insegnamenti condivisi
Aprendre à voir Lina/Saper vedere Lina
una architetta romana in Brasile. A. Criconia (a cura di)
Oficina Bo Bardi. Projecto de um SESC de terceira geracao em Sao Paulo e em Roma – workshop