Campagna urbana: una nuova interazione fra innovazione dell’agricoltura e riqualificazione dei sistemi insediativi e dello spazio pubblico. Il caso di Roma.
Abstract
ULTERIORE APPROFONDIMENTO (TESTO ESTESO)
I territori extra G.R.A. di Roma sono distinti da una edificazione caotica e parziale insediata in un paesaggio in gran parte agricolo. Una “città senza città” cresciuta per somma di eventi speculativi, edificazioni spontanee e enclaves pianificate. Il suo sviluppo incontrollato fa temere un analogo destino per le aree rimaste vuote, aree a destinazione agricola spesso disattesa o spazi abbandonati in attesa di rientrare nel meccanismo della saturazione non appena la congiuntura economica o politica sia favorevole. Eppure, per quanto condannate a costituire la riserva per un sistema fossilizzato sull'edilizia, le aree urbane inedificate, sospese fra un passato agricolo in parte perduto e un incerto futuro, rappresentano la principale occasione di riscatto per territori preda dello sprawl urbano e dell'abusivismo. Lasciare questi ambiti nello stato in cui si trovano equivale ad attendere che si compia il loro destino a scapito delle potenzialità di recupero di una città dalle vocazioni ancora inespresse. Si tratta invece di inserire questi vuoti dell'abbandono e dell'attesa in un nuovo ciclo di vita che generi una mutua e positiva interazione con il costruito. Evitare la saturazione delle aree libere significa lasciare spazio per operazioni di rigenerazione urbana in una congiuntura economica nella quale non è più credibile un'economia basata sul solo consumo di suolo. La ricerca sulla città vive attualmente una fase di incertezza. La crisi economica globale pone profondi dubbi sulle modalità di intervento nei territori della dispersione urbana in un momento storico nel quale l'edilizia pubblica non appare più in grado di intervenire neanche parzialmente sulle loro carenze qualitative. Particolarmente complesse appaiono oggi le strategie di densificazione, diversificazione funzionale e rinnovamento urbano impostate su operazioni architettoniche e sul progetto urbano tradizionale. Occorre quindi approfondire nuove ipotesi di qualificazione urbana, assecondando le vocazioni territoriali esistenti in nuce piuttosto che imponendo “risolutivi modelli di città” da accostare ai precedenti, alla ricerca di identità nuove ma prive di rapporti autentici con i territori e la loro storia. Questa ipotesi di lavoro ritiene possibile il recycling dei settori degradati della campagna urbana di Roma extra G.R.A. ponendoli in sinergia con la originaria natura agricola dei territori periurbani sui quali si estendono. Si ipotizza un modello di città integrata con un'agricoltura di alto livello, intesa come strumento di riqualificazione ambientale. L'ipotesi di ricerca è l'individuazione di ruoli propulsivi per l'agricoltura anche dal punto di vista socioeconomico, in una congiuntura nella quale il consumo di suolo appare di sempre più difficile sostenibilità. La ricerca si colloca in una congiuntura di particolare interesse per la concomitanza della nuova Politica Agricola Comunitaria (P.A.C. 2013 - 2020) e della scadenza del Piano di Sviluppo Rurale della Regione Lazio (P.S.R.), provvedimenti che pongono nuovi principi inerenti la qualità dei prodotti, la conservazione dei suoli e la valorizzazione del paesaggio come elementi strettamente connessi ad una visione rinnovata di territorio. Significativo a livello comunitario è il tema del greening, ovvero della politica di rinverdimento del territorio a partire dal potenziamento delle attività agricole. Il greening è finalizzato a rafforzare gli aspetti ambientali nella Politica agricola comunitaria. Con la nuova Pac la UE introduce una normativa rivolta a far sì che tutti gli agricoltori dell'Unione europea svolgano un'azione benefica per il clima e per l'ambiente La Commissione attribuisce al greening un ruolo strategico, come strumento di produzione di beni pubblici ambientali da parte degli agricoltori: ritenzione del carbonio nel suolo, mantenimento degli habitat erbosi, protezione delle acque e degli habitat attraverso aree di interesse ecologico, miglioramento degli ecosistemi con la diversificazione delle colture. Va inoltre sottolineata l'importanza del nuovo Censimento dell'Agricoltura che mette in evidenza forti mutamenti del settore nell'ultimo decennio. Di particolare interesse appare la sperimentazione svolta dal Dipartimento dell'HERAULT (Montpelier) che nell'ottica di una gestione delle funzioni agricole compatibile con la riqualificazione del territorio e del paesaggio e il miglioramento e la ristrutturazione della parcellizzazione agriforestale propone nuovi strumenti per la valorizzazione delle sinergie tra diversi attori quali filiere economiche, turistiche e collettività locali (Guide agriculture et haute valeur environmentale).Il Ministero francese dell'ecologia, dello sviluppo sostenibile e dell'energia, ha messo in campo una politica denominata “Trame verte et bleue” con l'ambizione di fermare il declino della biodiversità incentivando la preservazione e la restaurazione della continuità ecologica nei territori. Attraverso questo strumento di assetto è possibile ricostituire una rete ecologica coerente formata da riserve e corridoi territoriali di biodiversità (www.developpment-durable.gouv.fr). Si ipotizza quindi un cambio di prospettiva territoriale per Roma, centrato sulla permanenza delle aree agricole nelle loro diverse forme, come guida per una rinnovata visione dell'assetto di un paesaggio già fortemente abitato, che presenta disagi in termini di qualità ambientale, servizi e mobilità.
PUBBLICAZIONI
A. Bruschi (a cura di), Roma Est extra GRA. Studi e prospettive della campagna urbana fra agricoltura e città, Quodlibet, Macerata 2017.